Dirigenti e personale scolastico: a Verona il triste primato regionale delle sedi vacanti!
Purtroppo l’anno scolastico 2023-2024 che sta per iniziare, salvo un abbondante numero di assunzioni di nuovi Dirigenti Scolastici, per le quali sono tutt’ora in corso le nomine, registra fin da subito un dato preoccupante che fa della provincia di Verona la maglia nera in Veneto per numero di sedi normo dimensionate che non potranno contrare su un Dirigente Scolastico titolare il prossimo settembre.
Sono infatti ben 22 gli Istituti veronesi normo dimensionati a cui si aggiungono un paio d’istituti sottodimensionati per un numero complessivo di 24 Istituti veronesi, pari al 23% dell’intera rete scolastica veronese, dove potrebbe non essere presente un Dirigente titolare, con il ricorso a discutibili situazioni di reggenza. La maggior parte delle sedi vacanti é concentrata nelle zone est e sud della provincia.
Non meglio va la situazione per le direzioni amministrative degli Istituti veronesi che al momento contano 21 sedi vacanti, che potrebbero crescere di numero per effetto di mobilità verso altre province. Anche qui il disagio legato all’adeguato funzionamento amministrativo che lo Stato deve garantire sul territorio riguarda contando le sedi dimensionate il 23% delle segreterie scolastiche.
Altrettanto preoccupanti sono le situazioni del personale docente educativo e ATA di cui avremmo con più precisione il quadro nei prossimi giorni con un tasso di precarietà che registra punte oltre il 25 %, tenuto conto che per alcune classi di concorso e alcuni posti non saranno neppure sufficienti le graduatorie ma si dovrà ricorrere alle messe a disposizione. Ciò congiunto a un crescente tasso di precarizzazione del personale degli uffici di segreteria che prima di poter nominare i docenti supplenti dovrà a sua volta essere nominato supplente, con il risultato negli anni a prescindere dalla pandemia che si avrà in servizio tutto il personale scolastico che serve all’effettivo funzionamento, forse e con ottimistica previsione alla fine del mese di ottobre, pregiudicando il regolare svolgimento delle attività didattiche su cui interverrà a tamponare il lavoro aggiuntivo e le intensificazioni varie del personale docente, educativo e Ata titolare già in servizio. Consuete difficoltà strutturali su cui ogni Governo e l’opinione pubblica rimangono sordi e inerti.
Questo purtroppo il quadro della Scuola nell’ormai post Covid che segna il passo di un sistema sempre più precarizzato e in bilico anche per bambini e ragazzi frequentanti, dove si indicano altri obbiettivi di recupero dei gap di apprendimento e di decantata innovazione derivante dal PNRR, ma mancano le fondamentali garanzie per il diritto all’Istruzione e allo studio. Quindi numeri alla mano continuando senza investimenti seri sul personale e sulla stabile programmazione degli organici, tutte le prossime nuove assunzioni, che senz’altro come CISL SCUOLA VERONA salutiamo più che positivamente positivamente, rischiano di essere una goccia nel deserto per la Scuola Veronese!
