Indennità docenti vicari: incontro interlocutorio e deludente al MIUR
A seguito della lettera unitaria dello scorso 14 giugno, nella quale le Organizzazioni Sindacali hanno chiesto all’Amministrazione di mettere in atto ogni azione necessaria per la soluzione del problema derivante dalla mancanza di risorse da destinare al pagamento dell’indennità di funzioni superiori spettante ai docenti collaboratori con funzioni vicarie, si è recentemente tenuto, presso il MIUR, uno specifico sul tema.
Se dalla convocazione ci si poteva ragionevolmente attendere che il Ministero fornisse concrete soluzioni al problema, dobbiamo purtroppo registrare che così non è stato. Infatti per l’ennesima volta abbiamo negativamente registrato e contestato l’assoluta inerzia dell’Amministrazione sulla questione, con il riproporsi della conseguente situazione di stallo che si trascina ormai da due anni.
L’unico “avanzamento” del confronto consiste nell’ammissione esplicita da parte dei Ministero che esiste indubbiamente il diritto al compenso da parte di chi viene chiamato a svolgere la funzione vicaria e che l’imputazione della relativa spesa non può gravare sul bilancio della scuola, ed in particolare sul FIS.
Resta quindi irrisolta la questione su chi e dove imputare questa spesa, per la cui soluzione risulta inevitabile il coinvolgimento e il confronto con il Ministero dell’Economia..
La riunione si è conclusa con l’impegno assunto dal Capo Dipartimento della Direzione Generale del personale scolastico di chiedere conferma all’ARAN del parere espresso nel 2003 sulla piena vigenza dell’art. 69 del CCNL 4.8.1995 – per noi assolutamente fuori discussione – sulla base della quale interloquire con il MEF per determinare le condizioni, le modalità e gli strumenti di “ripristino”, a carico della fiscalità generale, del compenso regolarmente erogato ai docenti-vicari, fino al 2007.
Il bilancio dell’incontro delinea obiettivamente risultati di modesta entità, per non dire deludenti, che consideriamo di natura interlocutoria, attendendo gli esiti dell’impegno assunto dall’Amministrazione, sulla quale abbiamo esercitato ogni possibile pressione, atta ad individuare con urgenza una soluzione,
Anche perché l’alternativa ad una positiva soluzione amministrativa, non può che consistere nell’attivazione di una più che legittima e doverosa controversia di lavoro, cui non mancherà certamente il nostro sostegno.
