JOBS ACT: non risolve i problemi del lavoro nella Scuola!

Le disposizioni contenute nel  JOBS ACT , testo di legge recentemente approvato , non riguardano i dipendenti pubblici e  i lavoratori della Scuola.

Evidenti sono infatti  le differenze che, a partire dalle modalità di reclutamento, distinguono da sempre lavoro privato e lavoro pubblico, nonostante la ormai affermata  “privatizzazione” del rapporto d’impiego alle dipendenze dello Stato.

Differenze che, come spesso evidenziato dalla  CISL SCUOLA,  non comportano alcun privilegio per  lavoratori e lavoratrici della pubblica Amministrazione  e la diffusa  diffusa precarietà del lavoro nella Scuola ne è la prova. Come confermano  infatti  anche le recenti pronunce giurisprudenziali, i precari della Scuola hanno diritto ad essere risarciti per gli effetti  delle discutibili politiche di sfruttamento del lavoro a tempo determinato che, pur con l’azione di contrasto e la vertenzialità sindacali, da decenni  assegnano  all’Italia il  triste primato della precarietà del lavoro a livello europeo.

Sempre nell’ambito delle differenze tra pubblico e privato la CISL SCUOLA torna a sottolineare gli effetti negativi su professionalità e retribuzioni, generati dal mancato rinnovo del CCNL, affermando con fermezza che nessun datore di lavoro privato avrebbe avuto così poca considerazione dei  propri dipendenti.  Non é quindi più sostenibile agli occhi dell’opinione pubblica  che i lavoratori statali e della Scuola sono privilegiati; quale sarebbe il privilegio per docenti, personale educativo e Ata che da sei anni sono in attesa di vedere rinnovato il loro contratto!