Mobilità: la trattativa rallenta! Chiesto un nuovo incontro politico

I recenti sviluppi del confronto presso il MIUR  per la definizione del CCNI 2016-2017 registrano purtroppo un nuovo rallentamento provocato da discutibili rigidità ministeriali.

Infatti nonostante le pressioni della CISL SCUOLA e delle altre OO.SS. dall’incontro conclusosi nel pomeriggio di ieri l’Amministrazione, pur confermando la disponibilità a definire con apposita sequenza contrattuale i criteri e le procedure per l’attribuzione dell’incarico ai docenti che saranno assegnati agli ambiti territoriali, ha dichiarato di non avere margini per consentire di allargare la possibilità di richiesta di mobilità su scuola anche alla fase interprovinciale dei movimenti.

Alla luce di tale situazione é stato richiesto e ottenuto dalle OO.SS. un nuovo ulteriore incontro di confronto politico fissato nella giornata odierna

Secondo la CISL SCUOLA risulta discutibilmente ostruzionistico l’atteggiamento del Ministero che  richiede ancora una volta lo spostamento della trattativa al confronto sul piano politico. Un confronto fortemente chiesto nel tentativo di superare attraverso il negoziato le tante criticità derivanti dalle disposizioni della Legge 107 con l’obiettivo di evitare che l’Amministrazione si attesti su una rigida e immediata applicazione di norme controverse, fortemente contrastate dal nostro sindacato,  e di non lasciare la gestione della mobilità a decisioni unilaterali del MIUR .

Quindi  come evidenziato da Maddalena Gissi,  Segretaria Generale della CISL SCUOLA, “Le aperture registrate fino ad oggi e i significativi passi compiuti nel corso della trattativa, col mantenimento della mobilità su singola scuola in ambito provinciale e la disponibilità a definire con apposita sequenza contrattuale i criteri e le procedure per l’attribuzione dell’incarico ai docenti assegnati agli ambiti territoriali, consegnano al momento risultati che non vanno dispersi.”

Come CISL SCUOLA riteniamo quindi che occorra un ulteriore atto di disponibilità e responsabilità da parte della politica e del Ministero, indispensabile per condurre a positiva conclusione e in tempi brevi la trattativa,  dando in tal senso  concreta risposta alle attese e al vero interesse dei lavoratori.